L’ingresso delle tecnologie informatiche sta cambiando il modo non solo di raggiungere il cliente, ma anche di “raccontare” un progetto.
Nell’ambito delle filiere agroalimentari certamente non manca l’attenzione per il prodotto da commercializzare, però talvolta non si sfruttano appieno tutte le possibilità che la rete offre di open innovation. Un esempio è TIM-WCAP, che ogni anno finanzia decide di idee progettuali con sostegni economici pari a 20-25.000 euro e il cui bando scade a fine luglio.
Come illustrato al recente SMAU (e disponibile qui come videoregistrazione), TIM offre alcuni interessanti canali di interazione con start up o altre realtà (come piccole o medie imprese) per concretizzare idee digitali attraverso la piattaforma TIM Open, in cui mettere a disposizione strumenti per tradurre idee in strumenti effettivi per vendere una idea/servizio.
TIM Open è infatti una vera e propria community che permette di configurare in pochi e semplici passi la propria applicazione cloud e di renderla subito disponibile alle imprese e a tutti i potenziali clienti attraverso i canali di TIM, dal marketplace agli agenti presenti sul territorio. Un innovativo modello di business per facilitare l’incontro tra la domanda di applicazioni, di cui le aziende necessitano per il loro business, e l’offerta; aiutando anche nella monetizzazione dei servizi.
Il progetto sarà in continua evoluzione e riserverà nuove sorprese già entro la fine di quest’anno, a partire dalle novità riguardanti l’infrastruttura cloud fruibile attraverso i sistemi automatici, per arrivare più avanti a importanti aggiornamenti sul fronte API e molto altro ancora.
Una piattaforma, insomma da affrontare sfruttando una presenza sul mercato capillare in Italia di TIM, una competenza costruita negli anni e riconosciuta dai principali attori della Open Innovation e una fortissima motivazione a contribuire alla via italiana all’innovazione tecnologica. TIM propone quindi servizi che può vendere, ma offre anche opportunità gratuite per concretizzare idee usando strumenti già disponibili, senza dover quindi investire tempo e risorse per “re-inventarli”.