Il sito Terra e Vita pubblica una interessante intervista a Giuseppe Carli, in cui si ribadisce l’importanza dell’innovazione per l’agricoltura italiana.
Il tema dell’innovazione è oggi estremamente importante e Assosementi non è l’unica realtà che in questo momento sta lanciando un appello alle istituzioni italiane per consentire l’introduzione di innovazioni utili per rilanciare l’agricoltura europea e italiana, garantendone la competitività grazie all’utilizzo delle più moderne tecniche di miglioramento genetico.
«A un anno esatto dalla sentenza della Corte di Giustizia europea che ha fatto ricadere i prodotti ottenuti con le nuove tecniche di miglioramento genetico (NBTs) nella direttiva 2001/18/Ce sugli ogm, nulla è cambiato per l’agricoltura europea, mentre i principali competitor extra Ue procedono nell’applicazione di queste tecniche che consentono un miglioramento preciso e veloce delle colture» Giuseppe Carli, presidente Assosementi.
Il tema dell’innovazione è oggi più che mai importante per rispondere in particolare alle sfide del riscaldamento globale. Come sottolineato infatti anche dal presidente regionale di Confagricoltura Emilia-Romagna Eugenia Bergamaschi e quello dei cerealicoltori emiliani Lorenzo Furini, la campagna cerealicola di quest’anno sta risentendo in maniera pesante degli effetti del clima che cambia, con rese ridotte e redditività a picco. La soluzione necessaria per invertire la rotta è di investire in innovazione tecnologica.
Il riscaldamento globale non è certamente un problema solamente per l’agricoltura italiana (come evidenziato in uno studio da poco pubblicato su Lancet Planetary Health), ma in alcune regioni italiane il conto è decisamente salato. In Emilia-Romagna ad esempio in questa stagione cerealicola si registra un calo del 25% per quanto riguarda il frumento duro, del 15% del frumento tenero e una perdita fino al 90% per il grano biologico.