Oggi, su proposta dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si celebra la Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità, evento pensato per sensibilizzare i governi, le organizzazioni e gli individui sulla responsabilità collettiva nell’utilizzo sostenibile dell’acqua e per prevenire la desertificazione e la siccità.
A distanza di oltre 20 anni dall’istituzione di questa giornata (formalizzata nel 1995), cominciano a vedersi alcuni interessanti progetti, ma la strada da percorre è ancora tanta, perché secondo uno studio dell’UNCCD vengono persi 24 miliardi di tonnellate di terra fertile ogni anno e 15 miliardi di alberi ogni ora, e oltre 2 miliardi di persone traggono il loro sostentamento da terreni che sono ad elevato rischio di desertificazione.
Tra i progetti interessanti vi è indubbiamente la “grande muraglia verde”, un progetto guidato dall’Unione Africana per costruire nel Sahel un sistema (o mosaico) di paesaggi verdi produttivi, piantando nuove piante e lavorando all’innalzamento del contenuto in carbonio organico del suolo. Il progetto è ben descritto in un articolo di Anna Maria Liguori nell’inserto RLab di Repubblica di mercoledì 13 giugno, che contiene anche un interessante intervento di Monique Barbut, componente della Segreteria esecutiva della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta contro la desertificazione, che cerca di fare il punto sui rischi di riduzione delle produzioni alimentari e sulle migrazioni su basi climatiche ed economiche associate alla desertificazione.
In Italia sono almeno cinque le regioni a rischio di desertificazione con la Sardegna ad elevatissimo rischio, per cui è indubbiamente urgente ridurre il consumo di suolo e migliorare la tutela dell’acqua come risorsa.
Il comparto agricolo è uno dei maggiori utilizzatori di acqua e l’ottimizzazione di tale risorsa per uso irriguo porterebbe un sostanziale beneficio sia a livello ambientale che economico, per cui accanto al miglioramento delle rete di distribuzione dell’acqua per uso civile, è importante favorire anche lo sviluppo e l’utilizzo di sistemi di irrigazione intelligenti, che portino ad un risparmio idrico.
La tendenza che caratterizza l’agricoltura 4.0 è quella di sviluppare una vera e propria irrigazione di precisione che, sulla base dello studio della tipologia del terreno, della fase fenologica della pianta e, attraverso centraline meteorologiche (e previsioni su larga scala), dell’andamento delle piogge e dell’evapotraspirazione, sia in grado di garantire alla pianta sempre il quantitativo corretto di acqua senza eccessi o sprechi.
Tra i progetti nazionali, ve ne sono tanto molto promettenti, tra cui IrriCalc, un sistema di supporto alle decisioni che raccoglie, organizza, interpreta e integra in modo automatico le informazioni necessarie per consigliare le azioni più appropriate per l’irrigazione delle colture sviluppato da Horta S.r.l, spin off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Image Line S.r.l e Wispes S.r.l.
Horta installa e gestisce reti di monitoraggio agrometeorologico, aggregando le informazioni orarie in database fruibili via internet. Attualmente la rete di proprietà di HORTA S.r.l comprende 130 stazioni su tutto il territorio nazionale, con alcune delle principali tecnologie attualmente sul mercato .